Smettere di fumare con il Training Autogeno

Smettere di fumare con il Training Autogeno

Smettere di fumare grazie al Training Autogeno: è possibile?

 

Esistono molti metodi efficaci per liberarsi dalla dipendenza dal fumo e il Training Autogeno è uno di questi.

Tuttavia, teniamo presente che non ci sono soluzioni “magiche”, ma è sempre necessaria una reale motivazione, e questo vale per qualsiasi dipendenza.

Chi fuma o ha fumato sa bene che è difficile trovare motivazioni valide al di là del generico “il fumo fa male”.

Può accadere che un evento improvviso renda necessario interrompere bruscamente l’abitudine al fumo.

In questi casi, che si tratti di una malattia, o di una circostanza felice come l’insorgere della gravidanza, la spinta a smettere è più forte, per paura o per amore.

Quale che sia il motivo che spinge alla decisione di smettere di fumare, è necessario fare alcune riflessioni.

Alla base della dipendenza dal fumo – come da ogni dipendenza del resto – possono esserci bisogni psichici profondi che vanno indagati.

Per fare un esempio, il fumo della sigaretta può colmare – illusoriamente – bisogni di intimità e sicurezza legati all’esperienza del seno materno.

Inoltre, accendere la sigaretta è ormai un rituale consolidato, una dipendenza psicologica a volte più resistente dei quella chimica provocata dalla dalla nicotina.

 

In che modo il Training Autogeno può essere di aiuto?

 

Se non si ha alcuna conoscenza del metodo, occorre apprenderlo. Per questo occorre un tempo variabile dai tre ai sei mesi.

In tal caso, si può decidere di dedicarsi prima del tempo per imparare il TA e, successivamente, iniziare a lavorare sull’utilizzo del TA mirato alla disassuefazione dal fumo.

Il tempo dedicato all’apprendimento del TA sarà comunque utile a creare uno stato mentale di serenità e ad apprezzare tutti i benefici del metodo: abbassamento dello stato di ansia generalizzato e megliore gestione dello stress, solo per citare i più comuni.

Spesso accade che la maggior tranquillità personale porti già di per sé a ridurre spontaneamente il numero delle sigarette.

Vedi anche: Corso online di Training Autogeno

 

La formula comportamentale

 

Se invece si è già padroni del Training Autogeno, si può iniziare subito a lavorare sul progetto di smettere di fumare.

Occorre elaborare una formula comportamentale finalizzata a smettere di fumare.

Le formule, nel Training Autogeno, sono frasi da ripetere mentalmente durante lo stato autogeno.

Il risultato che si ottiene è paragonabile agli ordini post ipnotici impartiti alle persone in trance.

La formula deve essere sempre la stessa. La sua funzione è quella di innescare una reazione stimolo-risposta, secondo i più classici postulati delle leggi dell’apprendimento.

Per questo è importante che una volta scelta non venga modificata.

 

La formula deve essere:

 

breve per ricordarla senza sforzo e per ripeterla in poco tempo.

positiva o neutra, mai negativa. Questo nel rispetto del “lasciar accadere” tipico dello spirito del Training Autogeno.

La sigaretta è indifferente”, pertanto, va senz’altro preferita a “Fumare fa male”, oppure “Non devo più fumare”.

 

Si può scegliere tra tre tipi di formula:

 

Una sola parola che sintetizza il comportamento che si vuole realizzare: ad esempio costanza, perseveranza, impegno, vittoria.

Una frase con lo stesso significato, ad esempio: sono costante, perseverante, ecc..

L’immagine mentale di una scena in cui tale comportamento viene messo in atto: ad esempio la sigaretta spenta tra le mani, oppure la scena di altri che fumano senza che ciò crei desiderio.

 

Le resistenze

 

Durante l’esecuzione del Training, possono insorgere delle difficoltà: attacchi di prurito, dimenticare di fare l’esercizio, abbandonare il TA.

Si tratta di resistenze. Può voler dire che le motivazioni a smettere di fumare non sono state ben analizzate e i bisogni profondi e le paure impediscono di abbandonare la dipendenza.

In questi casi, con il sostegno del terapeuta, non ci si deve arrendere, ma è necessario continuare a lavorare con perseveranza e fiducia.

Un percorso ben effettuato permette di riattivare tante potenzialità apparentemente sopite.

Si può ridurre l’ansia, ritrovare fiducia nelle proprie possibilità, rinforzare la motivazione a smettere, migliorare le proprie funzioni organiche disturbate, riassestare il sonno alterato.

Quando poi il percorso viene effettuato in gruppo, il gruppo stesso può offrire sostegno reciproco ai partecipanti.

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Amori supernova. Psicosoccorso per cuori spezzati senza un perché 

Amori supernova. Psicosoccorso per cuori spezzati senza un perché 

             Non sei tu, sono io. Sei una persona meravigliosa, ma… non ti amo più.

Inizia spesso con queste parole il tormento di chi, abbandonato senza un perché, subisce un tracollo emotivo devastante.

Dopo I narcisisti perversi e le unioni impossibili, Enrico Maria Secci va ancora una volta dritto al cuore dei suoi lettori, trattando dell’abbandono repentino e immotivato del partner in una relazione che appariva priva di problemi. 

Secci li chiama amori supernova: come le esplosioni stellari, sono improvvisi e devastanti.

Amori supernova conferisce dignità scientifica a un argomento spesso sbrigativamente reputato appannaggio della posta del cuore nelle riviste femminili.

Sfatando il luogo comune per cui, nella rottura di una coppia, la “colpa” è sempre di entrambi, Secci evidenzia una vera e propria psicopatologia in chi abbandona il partner dal giorno alla notte e senza conoscere le motivazioni del proprio cambiamento.

La vittima dell’abbandono incorre in un vero e proprio “disastro emozionale”, un trauma che, se non adeguatamente elaborato, può evolvere in una sindrome psicopatologica paragonabile al disturbo post traumatico da stress.

Disperazione, incredulità, autocolpevolizzazione, rabbia, amarezza, attesa, rassegnazione: così è lastricato il percorso di dolore di chi è stato abbandonato.

E’ un percorso che porta inevitabilmente alla perdita del senso della propria vita, e la perdita del senso – come ci ha insegnato il grande psicologo Viktor Frankl – conduce alla depressione.

Psicosoccorso per cuori spezzati senza un perché, recita il sottotitolo. 

Si può intervenire – e si deve – perchè la persona abbandonata elabori il lutto e non riproduca in una relazione futura le medesime dinamiche disfunzionali che hanno favorito la rottura.

Secci delinea i percorsi possibili. Parte dalla diagnosi, enucleando i tratti di personalità ricorrenti in chi abbandona e proponendo degli strumenti per individuarli.

Attraverso la narrazione di storie reali, tratte dalla sua esperienza professionale, l’Autore illustra i contesti psicologici che favoriscono il fenomeno, le dinamiche psicologiche di chi abbandona e di chi è abbandonato e le soluzioni possibili per ritrovare nuovi e più funzionali equilibri.

Suggerisce dunque i percorsi terapeutici più adatti, e lascia intendere che il sostegno dello psicoterapeuta è di vitale importanza per poter affrontare in maniera equilibrata le relazioni future.

Secci ha mantenuto i contatti con le coppie di cui ha narrato la storia, potendone così valutare la situazione a distanza di tempo dalla fine della terapia.

Sorprende constatare che spesso l’abbandono del partner non ha portato alle persone supernova la realizzazione sperata. Al contrario, le ritroviamo deluse e smarrite, a idealizzare l’amore ormai perduto che, al contrario, ha recuperato un sano equilibrio emotivo e affettivo.

Non sempre è così. Può anche accadere che  i partner riescano a ricostruire la coppia su basi rinnovate, ma per fare questo occorre la volontà e la capacità da parte di entrambi di mettersi seriamente in discussione.

Amori supernova è una lettura molto utile per chi subisce il trauma dell’abbandono, ma non è un manuale di auto aiuto: se mai, suggerisce spunti di riflessione su cui impostare il proprio percorso di superamento del trauma, possibilmente con il sostegno di un professionista.

È utile alla supernova, perché rifletta sul fatto che probabilmente non è l’abbandono del partner la soluzione al suo disagio, ma forse c’è dell’altro e vale la pena di approfondire.

È utile allo psicoterapeuta, che coglierà le coordinate cliniche efficaci nell’approccio alle dinamiche di chi è abbandonato e di chi abbandona.

Il linguaggio è quello consueto di Enrico Maria Secci, come lo conosciamo grazie al suo blog e ai suoi numerosi libri: chiaro e comprensibile a tutti, pur nel rispetto del rigore scientifico.

Infine, una considerazione. L’opera è il risultato degli studi e della esperienza clinica dell’Autore, ma riflette tutta la sua umanità. 

Secci, infatti, confida di sapere che cosa si provi, avendo sperimentato egli stesso il dolore di cui scrive. Lo psicoterapeuta non è esente dalla sofferenza e, quando arriva, ha il dovere morale di gestirla correttamente, per aiutare al meglio i pazienti.

Anche lui dunque ha sofferto e lavorato intensamente per riprendere in mano la sua vita.

E alla sua supernova il dottor Secci dedica questo libro.

Enrico Maria Secci

Amori Supernova. Psicosoccorso per cuori spezzati senza un perché

Youcanprint, 2017