A chi e a che cosa serve il Training Autogeno? Come agisce? Ha controindicazioni? Perché sceglierlo? Come si impara a praticarlo?

Sono solo alcune delle molte domande che mi vengono rivolte da chi vorrebbe accostarsi alla pratica del TA.

Questo articolo è una mappa per orientarsi tra gli argomenti principali con i link per approfondire quelli che interessano.

 

Training Autogeno: di che si tratta

 

ll Training Autogeno è un  metodo di rilassamento e di autodistensione fisica e psichica.

E’ una tecnica meditativa,in particolare nella sua fase Superiore, tanto che è conosciuto anche con il nome di yoga occidentale.

Non tutti sanno che è alla base di una psicoterapia, la Psicoterapia autogena o bionomica, da Bios, vita e Nomos, Legge: che segue e rispetta le leggi della vita.

Consta di due cicli di esercizio: il Training Autogeno di Base o Somatico e il Training Autogeno Superiore. 

Per la preparazione al parto si utilizza il Training Autogeno Respiratorio.

 

Training Autogeno di base o Somatico

 

È un percorso di sei esercizi, da sperimentare in successione, preceduti dalla Formulazione della calma:

 

Formulazione della Calma

Esercizio della pesantezza

Esercizio del Calore

Esercizio del Cuore

Esercizio del Respiro

Esercizio del Plesso Solare

Esercizio della Fronte Fresca

 

L’apprendimento richiede un periodo di tempo variabile dai tre ai sei mesi.

Per una descrizione dettagliata degli esercizi e le indicazioni per eseguirli: Training Autogeno di base

Training Autogeno Superiore

 

Chi ha completato il percorso di base, può accedere al Training Autogeno Superiore, che consta a sua volta di sette esperienze:

 

L’esperienza del colore personale

L’esperienza dello spettro dei colori

L’esperienza degli oggetti

L’esperienza dei concetti astratti

L’esperienza del vissuto personale

L’esperienza delle persone

Il dialogo con l’inconscio

 

Per una descrizione dettagliata delle esperienze: Training Autogeno Superiore

La preparazione al parto con il RAT – Training Autogeno Respiratorio

 

Una emanazione molto interessante del TA è il RAT – Training Autogeno Respiratorio – ideato da Umberto Piscicelli presso il Policlinico Gemelli di Roma, tra il 1965 e il 1977.

Si tratta di un metodo che aiuta le gestanti a spezzare il circolo vizioso paura-tensione-dolore attraverso l’allenamento autogeno.

È utilizzato nei migliori corsi di preparazione alla nascita e la sua efficacia è ampiamente comprovata.

 

Leggi di che si tratta: Training Autogeno Respiratorio RAT

La storia

 

Per accostarsi al metodo, è utile sapere da dove viene, chi lo ha ideato, avere un’idea della sua storia.

Il Training Autogeno è stato ideato negli anni tra il 1908 e il 1912 da Johannes Heinrich Schultz, neurologo e psichiatra, nato nel 1884 a Gottingen.

Nel tempo la tecnica è stata sottoposta a numerosissime verifiche sperimentali e ha avuto un’enorme diffusione in tutto il mondo.

Il suo successo è dovuto alla relativa facilità con cui può essere appresa e ai grandi benefici di cui gode chi la pratica con regolarità.

Nasce dalla profonda esperienza di Schultz con l’ipnosi e supera alcuni limiti dell’ipnosi stessa, primo fra tutti la dipendenza del paziente nei confronti dell’ipnotista.

Il Training, in quanto Autogeno – che si genera da sé – permette una completa indipendenza nei confronti del terapeuta. Una volta appresa, la tecnica può essere amministrata in proprio, in qualsiasi circostanza, in piena autonomia.

 

Per approfondire, leggi La storia del Training Autogeno

A che cosa serve

 

Il Training Autogeno è conosciuto come un metodo per controllare l’ansia e gli effetti dello stress.

Ha un ventaglio enorme di indicazioni, sia di natura psicologica e psichiatrica che medica.

Con la pratica del TA si possono curare le fobie, gli attacchi di panico, l’ansia generalizzata.

Può coadiuvare il trattamento delle dipendenze: molte persone smettono di fumare con l’aiuto del Training.

E’ utile per trattare e per prevenire numerosi disturbi psicofisici di tutti gli organi e apparati: dalla gastrite alla colite, a molte forme di cefalea, all’ipertensione, solo per fare alcuni esempi.

Funziona bene anche per curare i disturbi sessuali, quando la causa è di natura psicogena.

Si può utilizzare il metodo anche in contesti non clinici, per il miglioramento delle prestazioni sportive, dello studio e artistiche.

Le controindicazioni sono veramente poche. Si può parlare piuttosto di non indicazioni o controindicazioni parziali.

Per una disamina molto dettagliata sulle indicazioni del TA, sulle controindicazioni, e sulle non indicazioni, leggi: Indicazioni del Training Autogeno: A chi serve e a chi no

 

A chi serve

 

In linea di massima, il TA è utile alla maggior parte delle persone, in tutte le fasce di età.

Esistono numerose ricerche che ne testimoniano l’utilità nell’età evolutiva, dall’infanzia all’adolescenza.

Può essere appreso senza difficoltà anche dagli anziani.

Alcune persone sono più recettive di altre. Di solito lo apprende meglio chi è fortemente motivato e dotato di una certa disciplina nell’allenamento.

Sono facilitate le persone che hanno fantasia, creatività, sensibilità artistica.

Hanno più difficoltà, invece, le persone ipercritiche, eccessivamente pragmatiche, poco fantasiose.

 

Come agisce

 

Il meccanismo di azione del Training Autogeno consiste nel ripristino dell’equilibrio delle funzioni dei tre sistemi involontari: il sistema neurovegetativo, il sistema neuroendocrino e il sistema immunitario.

Ciascun esercizio ha effetti sull’organismo e nel contempo riveste forti contenuti simbolici.

Così, l’esperienza del TA di base costituisce di per sé una terapia di riequilibrio personale, la “piccola psicoterapia” come la definì Schultz.

Per una disamina dei meccanismi di azione di ciascun esercizio, leggi: Come agisce il Training Autogeno

Training Autogeno: che cosa occorre per apprenderlo

 

Qualunque contenuto vogliamo imparare, da una poesia a memoria al programma di un esame universitario, da cucinare a guidare l’auto, è sempre necessario obbedire alle leggi dell’apprendimento, valide in qualsiasi situazione.

Ecco le principali:

Motivazione

Occorre voler apprendere a praticare il TA, perché convinti che ci possa fare bene.

Ripetizione

Come già detto, ci vuole la pratica: ci si deve allenare ogni giorno con regolarità e costanza

Significatività

E’ necessario che imparare a praticare il TA abbia un senso per noi, perché già abbiamo letto o sentito dire che funziona e ha una certa affinità con il nostro modo di pensare e il nostro universo culturale.

Per approfondire, leggi:  Che cosa occorre per apprendere il Training Autogeno

 

In pratica: come imparare il TA?

I libri 

 

Dai libri c’è sempre tanto da imparare. Per una panoramica dei più utili e interessanti vai alla pagina: Libri sul Training Autogeno

I tutorial 

 

In Rete si possono trovare svariati tutorial online che lo insegnano, ma nessuno è davvero consigliabile.

Qualunque percorso guidato produce una eterosuggestione che nulla ha a che vedere con il processo di creazione dello stato autogeno

Inoltre, la voce è standard e non tiene conto del tempo – diverso da persona a persona – necessario per sperimentare ciascun esercizio, né del ritmo del respiro e di tutta la vasta gamma delle reazioni individuali.

Il vero Training è “autogeno”, si genera da sé, senza interferenze esterne.

Shultz, a tal proposito scrive:

“possiamo affermare che per realizzare un autentico esercizio autogeno è indispensabile che la concentrazione psichica possa avvenire nel silenzio più assoluto; qualsiasi accompagnamento sonoro, da parte di un medico o per mezzo di dischi, trasforma la seduta in una ipnotizzazione eteroindotta e pertanto questa altro non sarebbe che una seduta eterogena di vecchio stile.” (I.H. Schultz, Il Training Autogeno, Esercizi Inferiori, Milano, Feltrinelli, p.47).

 

Il Maestro

 

E’ assai consigliabile avere un Maestro.

Questi segue il percorso di apprendimento, aiuta a evitare errori di esecuzione che potrebbero pregiudicare i benefici del metodo, guida nella personalizzazione di quanto appreso.

Purtroppo, in mancanza di una normativa in materia, chiunque può insegnare il TA. Il risultato è che molti si improvvisano insegnanti senza averne la preparazione e magari propongono metodi che – pur essendo denominati Training Autogeno – nulla hanno a che vedere con la tecnica di Schultz.

Il modo migliore per tutelarsi è cercare un insegnante che abbia una competenza psicologica: uno psicologo o psicoterapeuta iscritto all’albo o un medico psicoterapeuta.

In Italia, l’albo più accreditato è l’ICSAT, una emanazione della fondazione a cui ha dato vita lo stesso Schultz.

Qui si può trovare l’elenco degli operatori di TA di base e di Tecniche autogene superiori (che possono insegnare il TA di base e Training Autogeno Superiore): ICSAT

Il Training Autogeno si può imparare online?

 

Sì, Il Training Autogeno si presta molto bene a essere appreso a distanza.

Proprio perché ‘Autogeno’ (che si genera da sé) non necessita della presenza fisica del terapeuta.

L’esperienza di ciascun esercizio, infatti, va vissuta in proprio, senza interferenze esterne.

Tuttavia, per un corretto apprendimento è necessaria una guida esperta.

La guida del terapeuta serve, come già detto, a evitare errori nella esecuzione degli esercizi, errori che comprometterebbero l’utilità stessa del Training. 

Serve inoltre a monitorare l’apprendimento e guidare la personalizzazione del percorso.

Con l’aiuto del terapeuta si possono elaborare formule specifiche per affrontare problematiche legate all’ansia e allo stress, oppure a modificare comportamenti indesiderati, ad esempio smettere di fumare.

Da molti anni conduco corsi online di Training Autogeno e l’esperienza è stata positiva per le tante persone che lo hanno appreso con soddisfazione.

Per approfondire e per accedere ai miei corsi online: Corsi online di Training Autogeno

E per essere seguiti di persona?

 

Insegno il Training Autogeno nel mio studio di Roma.

Il percorso prevede dalle otto alle dieci sedute.

Per scelta, conduco corsi individuali, in coppia, o in gruppi molto ristretti (massimo cinque persone).

Ritengo molto importante che ciascuno possa esprimersi in completa libertà e un gruppo troppo numeroso non lo consentirebbe.

Inoltre, nel percorso individuale, o in gruppi ristretti, posso rispettare i tempi di apprendimento, che sono diversi per ciascuna persona.

Per eventuali domande, informazioni e costi scrivere a info@patriziabelleri.it

 

 

 

Desidera una guida personalizzata?

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Può sperimentare i benefici del Training Autogeno da casa con la guida online della psicoterapeuta.

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