L’esercizio della Fronte Fresca
Si tratta dell’ultimo esercizio del ciclo somatico e molti Autori lo considerano una sorta di raccordo con il ciclo superiore, una premessa rispetto a quelli che saranno i vissuti propriamente meditativi e psicologici del ciclo superiore.
Dal punto di vista fisiologico, con questo esercizio si apprende a realizzare una vasocostrizione, localizzata nella zona della fronte.
Schultz, nel descrivere il vissuto della fronte fresca fa osservare che, a questo punto dell’allenamento, il corpo è:
“pesante e caldo, le attività cardiaca e respiratoria hanno raggiunto un ritmo regolare e uniforme, all’addome si percepisce una gradevole sensazione di calore diffuso; nel complesso, l’unità bio-psichica si è portata in uno stato di completa assenza di tensione (…) ci si rende conto della separazione (…) tra la massa del corpo e il capo, o meglio quella zona frontale nella quale si simboleggia la sede dell’Io…”
Dal punto di vista psicologico, fronte fresca può essere metafora di mente sgombra, distaccata, in contemplazione passiva delle proprie sensazioni corporee.
Un vero punto di partenza, dunque, per i vissuti propri del ciclo superiore, dove l’immaginazione e il contatto con le parti più profonde di sé avranno un’importanza fondamentale.
La formula da adottare è:
fronte fresca
Un’ultima osservazione riguarda il fatto che la capacità di procurarsi una forma di vasocostrizione, può essere utilizzata per curare problematiche specifiche anche di natura patologica.
Ad esempio, la vasocostrizione può essere indirizzata in zone del corpo soggette a pruriti o lesioni, dove è indicata una diminuzione del flusso sanguigno, oppure per lenire il dolore dell’emicrania, che è causato da una dilatazione dei vasi del cranio.
Le donne in menopausa possono imparare a lenire il fastidio delle vampate di calore provocando una vasocostrizione che dalla fronte si diffonde al viso e al collo.
Discorso analogo vale anche per la vasodilatazione: può essere indirizzata in zone specifiche del corpo per lenire il dolore, ad esempio di natura infiammatoria, ove sia necessario un apporto di calore.
Preciso, tuttavia, che per questo tipo di applicazioni del Training Autogeno, così come per il Ciclo Superiore, è sempre necessaria la guida del terapeuta.
Come già si è detto per gli esercizi precedenti, procedi ripetendo mentalmente la parola della formula durante l’espirazione e rimani in “silenzio” mentale durante l’inspirazione.
Ti ricordo di non forzare il ritmo del respiro, segui il suo naturale fluire.
A questo punto, l’intera sequenza è:
calmo/a, sereno/a, piacevolmente, rilassato/a
(oppure “calmo/a”)
mani pesanti
gambe pesanti
(oppure “pesante”)
mani calde
gambe calde
(oppure “caldo/a”)
cuore calmo e regolare
mi respira
plesso solare irradia calore
(oppure: plesso solare caldo)
fronte fresca
ripresa
Riassumendo
calmo/a, sereno/a, piacevolmente, rilassato/a
(oppure “calmo/a”)
mani pesanti
gambe pesanti
(oppure “pesante”)
mani calde
gambe calde
(oppure “caldo/a”)
cuore calmo e regolare
plesso solare irradia calore
(oppure: plesso solare caldo)
fronte fresca
ripresa
Dopo l’esercizio esegui la Ripresa, così:
✨Muovi le dita delle mani come per suonare il pianoforte;
✨Ridai tono muscolare progressivamente alle mani, alle braccia, alle spalle, con movimenti via via sempre più decisi:
✨Muovi le dita dei piedi, poi in progressione, i piedi e le gambe, con movimenti sempre più decisi;
✨Stringi forte i pugni;
✨Fai dei respiri profondi;
✨Apri gli occhi.
🔔NOTA BENE L’esercizio va eseguito tre volte al giorno per almeno una settimana, e comunque concorderemo assieme il momento per passare all’esercizio successivo.