Contenuto del corso
LA FORMULAZIONE DELLA CALMA
Entriamo nel vivo del Training Autogeno con il primo esercizio
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L’ESERCIZIO DELLA PESANTEZZA
Il primo vero esercizio del Training Autogeno, prevede il rilasciamento muscolare.
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L’ESERCIZIO DEL CALORE
Impariamo a sperimentare la vasodilatazione
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L’ESERCIZIO DEL CUORE
Regolazione del battito cardiaco
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L’ESERCIZIO DEL RESPIRO
Impariamo a contemplare passivamente il ritmo del respiro
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L’ESERCIZIO DEL PLESSO SOLARE
Utile per normalizzare le funzioni degli organi contenuti nell'addome
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L’ESERCIZIO DELLA FRONTE FRESCA
L'ultimo degli esercizi somatici, è un "ponte" verso i vissuti del Training Autogeno Superiore.
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Privato: Training Autogeno di base

L’esercizio del Respiro

L’esercizio del respiro consiste sostanzialmente nel porsi in una situazione di spettatore passivo del proprio respiro.

Già durante lo svolgimento dei primi esercizi si instaura un importante mutamento del ritmo: la curva respiratoria, infatti, si normalizza in seguito alla distensione prodotta da Calma, Pesantezza e Calore.

In questa nuova fase, pertanto, si tratta di prendere consapevolezza di un fenomeno che si è già realizzato spontaneamente e di renderlo ancora più intenso.

Ecco come Schultz descrive, con chiarezza e semplicità, il modo di porsi rispetto a questa fase del training:

Invitiamo chi svolge gli esercizi a lasciare a se stesso il ritmo respiratorio, evitando ogni influenza intenzionale su di esso; se per caso subentrassero spontaneamente alterazioni nel ritmo respiratorio consigliamo al soggetto di non occuparsene nel modo più assoluto” (Das autogene Training).

Le formule consigliate sono:

il mio respiro è calmo e regolare

oppure, per sottolineare l’autonomia del ritmo:

il mio corpo respira

o ancora:

il respiro mi respira

o semplicemente:

mi respira

Quest’ultima formula, benché non corretta grammaticalmente, possiede un suono e un impatto semantico che la rende molto efficace.

Sulla base della mia esperienza, la ritengo la migliore.

La sequenza, dunque, sarà:

calmo/a, sereno/a, piacevolmente, rilassato/a
(oppure “calmo/a”)
mani pesanti
piedi pesanti
(oppure “pesante”)
mani calde
piedi caldi
(oppure “caldo/a”)
cuore calmo e regolare
mi respira
Ripresa

Gli effetti dell’esercizio del respiro sono sorprendenti. Innanzi tutto, si approfondisce in maniera rilevante il rilassamento generale.

Si ha l’impressione che la massa pesante e calda del corpo respiri da sola, in autonomia rispetto ad un Io cosciente che si fa sempre più passivo e distaccato.

La commutazione autogena, pertanto, si realizza in maniera più profonda ed efficace.

L’esercizio del respiro richiama nella sostanza vissuti analoghi propri di tecniche yoga e di meditazione trascendentale.

Se ne discosta, ovviamente, in quanto il TA è privo dei contenuti religiosi e meditativi tipici di tali tecniche ed è incentrato su vissuti somatici e psicologici.

L’esercizio del Respiro non produce di per sé scariche autogene tipiche, pertanto, le eventuali scariche sono dovute agli effetti degli esercizi precedenti.

È il caso di sottolineare che spesso l’esecuzione dell’esercizio del Respiro produce l’approfondimento della sensazione del Calore, quando tale sensazione non sia stata ancora completamente raggiunta in precedenza.

Eventuali difficoltà durante il Respiro vanno analizzate accuratamente in quanto potrebbero essere il segnale di problematiche sottostanti.

Comunque, molte persone, soprattutto di tipo “visivo” possono raffigurarsi mentalmente immagini facilitanti. Ad esempio il ritmo dolce delle onde del mare (o del lago) o il vento che muove le chiome degli alberi, o, ancora, può giovare sentire il proprio corpo “come se l’aria entrasse e uscisse da tutti i pori”.

Come già si è detto per gli esercizi precedenti, si procede ripetendo mentalmente la parola della formula durante l’espirazione e si rimane in ‘silenzio’ mentale durante l’inspirazione.

🔔Attenzione: Non si deve forzare il ritmo del respiro, ma adeguarsi al suo naturale fluire.

🔔 Importante: va ripetuta mentalmente una parola per ciascun atto respiratorio, in espirazione.

 

 

In pratica l’esercizio si esegue così:

 

✨Trova un momento di tranquillità e decidi di dedicare alcuni istanti soltanto a te.

✨Spegni il telefono, metti la stanza in penombra.

✨Assumi una buona posizione. La posizione migliore è quella distesa sul letto, con le braccia e le gambe leggermente divaricate, i palmi delle mani appoggiati al letto, la testa sostenuta da un cuscino comodo.

✨Accertati di non avere tensioni soprattutto a livello cervicale e attendi qualche istante per lasciar cadere le tensioni;

✨Chiudi gli occhi.

✨Respira profondamente.

✨Immergiti nel tuo respiro lento e profondo

✨Poniti in un atteggiamento passivo e indifferente verso i pensieri che inevitabilmente irrompono in questo momento (devo fare una telefonata, domani al lavoro devo fare…, ecc., all’inizio è normale che sia così);

✨Metti tra parentesi i tuoi pensieri, le preoccupazioni, le cose da fare.
Puoi immaginare i tuoi pensieri come gocce di pioggia che scivolano lentamente sul vetro della tua finestra.

✨Se sei una persona immaginativa, lascia apparire agli occhi della mente un luogo rilassante (molto utile è il mare o lago, se ti piace);

✨Con gli occhi chiusi, prendi consapevolezza di quello che provi mentre i tuoi muscoli si rilassano, le tensioni si sciolgono, un piacevole rilassamento avvolge tutto il tuo corpo.

✨Ripeti mentalmente le parole della formula

.

Dopo l’esercizio esegui la Ripresa, così:

 

🤷‍♀️Muovi le dita delle mani come per suonare il pianoforte;

🤷‍♀️Ridai tono muscolare progressivamente alle mani, alle braccia, alle spalle, con movimenti via via sempre più decisi:

🤷‍♀️Muovi le dita dei piedi, poi in progressione, i piedi e le gambe, con movimenti sempre più decisi;

🤷‍♀️Stringi forte i pugni;

🤷‍♀️Fai dei respiri profondi;

🤷‍♀️Apri gli occhi.

🔔NOTA BENE L’esercizio va eseguito tre volte al giorno per almeno una settimana, e comunque concorderemo assieme il momento per passare all’esercizio successivo.