Contenuto del corso
LA FORMULAZIONE DELLA CALMA
Entriamo nel vivo del Training Autogeno con il primo esercizio
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L’ESERCIZIO DELLA PESANTEZZA
Il primo vero esercizio del Training Autogeno, prevede il rilasciamento muscolare.
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L’ESERCIZIO DEL CALORE
Impariamo a sperimentare la vasodilatazione
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L’ESERCIZIO DEL CUORE
Regolazione del battito cardiaco
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L’ESERCIZIO DEL RESPIRO
Impariamo a contemplare passivamente il ritmo del respiro
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L’ESERCIZIO DEL PLESSO SOLARE
Utile per normalizzare le funzioni degli organi contenuti nell'addome
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L’ESERCIZIO DELLA FRONTE FRESCA
L'ultimo degli esercizi somatici, è un "ponte" verso i vissuti del Training Autogeno Superiore.
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Privato: Training Autogeno di base

Le posizioni

 

Le posizioni suggerite per eseguire correttamente il Training sono tre: supina, in poltrona e, come la definì Schultz, “del cocchiere a cassetta” o “del Pensatore di Rodin”, in riferimento alla celebre scultura.

Esaminiamole una per una.

La posizione supina

 

Posizione supina

 

La posizione supina è quella più raccomandata poiché è la più naturale. E’ molto simile alla antichissima “posizione del cadavere” nello yoga.

Consiste nello stare stesi con le gambe e le braccia leggermente divaricate e un buon sostegno cervicale.

Di solito il sostegno migliore è il cuscino con cui abitualmente si dorme.

Prima di iniziare l’esercizio vero e proprio, occorre verificare che non vi siano tensioni muscolari e che tutti i muscoli siano il più possibile rilasciati.

Importante è verificare che non vi siano tensioni al collo e alla nuca.

Eventualmente, sistemare meglio il cuscino fino a quando non ci si sente pienamente a proprio agio.

Potrebbe essere utile anche un sostegno sotto ai gomiti, ad esempio un asciugamano arrotolato.

A chi è sconsigliata:

Alle persone obese
Alle gestanti
A chi in generale prova ansia in questa posizione.

 

La posizione in poltrona

Posizione in poltrona

Questa posizione necessita di una poltrona che sostenga la nuca e che permetta di stendere completamente la gambe. Le braccia devono essere sostenute dai braccioli per l’intera estensione.

È quella che adotto personalmente nel mio studio.

È necessario che la poltrona abbia un appoggio per le gambe e per le braccia, e un buon sostegno per la testa.

 

 

La posizione del cocchiere

Posizione del cocchiere
La posizione del cocchiere deve il nome al fatto che Schultz notava che i cocchieri della Berlino del tempo si addormentavano a cassetta tra una corsa e l’altra. Ne dedusse … che doveva essere comoda! Si tratta di star seduti su uno sgabello, le mani appoggiate alle cosce e la testa morbidamente sospesa in avanti.

Può essere utilizzata dappertutto, su uno sgabello, ad esempio. In mancanza di meglio, pensino in bagno, sulla tazza del water chiusa con il coperchio.

Gli avambracci devono essere appoggiati alle cosce, le gambe leggermente divaricate, le piante dei piedi ben poggiate a terra. La testa penzola in giù, facendo perno sul collo.

Nella mia pratica clinica la considero una posizione da utilizzare solo in caso di emergenza, per eseguire il Training fuori casa.

Ricorda vagamente la scultura di Rodin “Il Pensatore”, tanto che è anche conosciuta anche come “posizione del pensatore di Rodin”.

A chi è sconsigliata:

È fortemente sconsigliata a chi soffre di artrosi cervicale, ma anche di ipotensione.