Con questa esperienza si passa dalla concretezza degli oggetti alla possibilità di misurarsi con il mondo dell’astrazione. Si tratta di un passaggio quasi sempre gradito, spesso addirittura liberatorio.

Sovente gli allievi proprio con questo esercizio riescono a lasciarsi andare e sono possibili proiezioni molto significative.

Come testimoniano gli scritti di tanti Autori, a cominciare dallo stesso Schultz, arrivati a questo punto, gli addestrandi sperimentano un vero e proprio salto di qualità rispetto ai vissuti precedenti. Chi fino ad ora aveva avuto difficoltà a visualizzare anche solo il colore personale, all’improvviso si confronta con una miriade di percezioni. I soggetti uditivi riescono a “immaginare” addirittura la musica.

E’ evidente che la scelta dei concetti sui quali lavorare è pressoché infinita, variabile da persona a persona e certamente legata anche alle tematiche dell’eventuale psicoterapia in corso.

Questa volta, invece di un colore, o un oggetto, la consegna è lasciar apparire un’astrazione, di volta in volta scelta personalmente: l’amore, la libertà, la giustizia, l’autonomia e qualsiasi altro concetto sia significativo per la persona.

Come si vede, più ci si addentra nell’aspetto superiore della tecnica, maggiore è la libertà individuale di chi la sperimenta.

La procedura è sempre la stessa. Si ripercorre brevemente tutto il ciclo somatico, e si “ripassano” rapidamente il colore personale e gli oggetti più salienti. Quindi segue la solita consegna: 

agli occhi della mente lascio apparire… segue il concetto scelto.